Il fisco può rifiutare al contribuente che si sia avvalso del condono tombale il rimborso dell’Iva derivante dall’utilizzo di fatture false: la definizione automatica di cui all’art. 9 della legge n. 289/2002, infatti, impedisce all’amministrazione di accertare debiti d’imposta, ma non di accertare l’inesistenza del credito vantato. L’importante principio si legge nell’ordinanza n. 340, depositata ieri, con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato in parte inammissibili e in parte infondate le questioni sollevate dalla commissione tributaria provinciale di Alessandria.